{"type":"Feature","properties":{"id":3835,"name":"Piazza dei Miracoli","description":"
A differenza di altre citt\u00e0, il Duomo non sorge nel mezzo del centro storico, ma in una zona decentrata, pi\u00f9 precisamente l’angolo nord-ovest. Tale scelta deriva sia dall’espansione della vecchia citt\u00e0 altomedioevale, molto pi\u00f9 piccola e quindi come segno di potere, sia perch\u00e9 vicino all’arcivescovado e costruito sopra una precedente chiesa sempre intitolata a Santa Maria. Il mantenimento, insieme a quello del complesso monumentale, \u00e8 affidato fin dai tempi della sua costruzione all’Opera della Primaziale Pisana. I monumenti della piazza secondo alcuni sono disposti secondo lo schema della Bilancia zodiacale di cui la Torre \u00e8 il fulcro<\/p>\n
La piazza \u00e8 pedonalizzata ed \u00e8 ricoperta da un grande prato. Assunse l’aspetto definitivo solo nel XIX secolo, soprattutto ad opera dell’architetto Alessandro Gherardesca, che demol\u00ec alcune costruzioni preesistenti, innalz\u00f2 la nuova residenza capitolare (abbattuta nel 1863) e si interess\u00f2 al restauro dei celebri monumenti.
\nLe edificazioni nella piazza non nascono nel medioevo. Sappiamo infatti che fu utilizzata gi\u00e0 dal periodo etrusco e sicuramente in quello romano[3]. Infatti l’Ozzeri scorreva a ridosso della parte nord, mentre ad est si trovava un porto fluviale. L’intera area era un declivio verso, appunto, l’area portuale. Di epoca romana sono state ritrovate le fondamenta e parti di mosaico pavimentale di due domus nell’area tra la Cattedrale e il Campo Santo.[3] Successivamente la piazza si trasforma dall’uso civile a quello sacro, probabilmente con la caduta dell’Impero romano d’Occidente e la contrazione della civitas. \u00c8 forse in questo periodo che il terreno viene approssimativamente appianato. Al periodo longobardo risalgono numerose sepolture su tutto il piazzale.<\/p>\n
In epoca altomedioevale fu edificata una chiesa, intorno al X secolo, che si suppone fosse intitolata a Santa Maria. Tale chiesa era dotata di un battistero a s\u00e9 stante. Recenti scavi archeologici hanno mostrato come tale chiesa effettivamente sia esistita, ma mai completata. Un edificio di forma ottagonale le cui fondamenta si conservano all’interno del chiostro del Campo Santo, che era ritenuto essere il battistero di questa prima cattedrale \u00e8 stato invece fatto risalire al XIV secolo e quindi facente parte del Campo Santo stesso in una delle sue differenti fasi di costruzione.<\/p>\n
La piazza per come la conosciamo inizia ad avere forma nel 1063 (1064 secondo il calendario in stile pisano vigente all’epoca) quando viene fondato il nuovo duomo della citt\u00e0 intitolato a Santa Maria Maggiore. Tale opera fu finanziata grazie all’impresa militare pisana in Sicilia, ai danni dei musulmani, guidata da Giovanni Orlandi appartenente alla famiglia Orlandi. All’epoca la zona rimaneva al di fuori delle mura per le quali era previsto un ampliamento realizzato poi nel 1156 dal console Cocco Griffi. Tre anni prima delle mura inizia anche la costruzione del nuovo Battistero, stavolta posto di fronte alla chiesa e con un diametro pari alla larghezza della facciata del duomo. La porta d’accesso delle mura \u00e8 la Porta del Leone, che si configura come uno dei principali punti d’accesso alla citt\u00e0.<\/p>\n
Tale porta \u00e8 aperta nell’angolo nord ovest della piazza in una piccola area maggiormente fortificata e protetta da tre torri: Santa Maria, del Leone e di Catallo. Nel 1173 si inizia la costruzione del campanile. Verso la fine di questo secolo si inizia anche la costruzione della residenza dei canonici a sud del campanile, chiudendo cos\u00ec la piazza sul lato est. La piazza viene poi delimitata a sud dall’edificio dello Spedale Nuovo di Santo Spirito (occupato adesso dal museo delle sinopie) nel 1257 ed a nord, a ridosso delle mura, dal Campo Santo (1277).<\/p>\n
La disposizione dei tre principali edifici, le loro relazioni spaziali, la particolare configurazione e volumetria del Battistero sono oggetto di studio interdisciplinare, fra architettura, geometria, teologia<\/p>\n
Il volto della piazza cambia profondamente durante il dominio mediceo della citt\u00e0: la Porta del Leone viene chiusa per sempre e l’area davanti a tale accesso viene concessa alla comunit\u00e0 ebraica per il loro cimitero; viene aperta una nuova porta chiamata, per l’appunto, Porta Nuova sul lato ovest della piazza lungo la strada davanti all’ospedale. Quest’ultimo viene totalmente modificato in stile fiorentino, perdendo ogni connotazione gotica originale.<\/p>\n
Durante tutto il periodo mediceo e lorenese furono edificati diversi edifici negli spazi liberi: venne costruito un altro edificio dei canonici a nord del campanile e quello a sud venne ampliato con la chiesa di San Ranierino e la casa dei Battezieri; il campanile stesso fu circondato da un muretto di collegamento tra i due edifici vicini; a ovest del Battistero vi era la casa dell’ortolano e il recinto del suo orto; sempre ad ovest, adiacente alle mura, c’era la Dogana, essa pure con il suo piccolo orto; a nord, tra il Campo Santo e la porta del Leone vi era la casa del becchino. Altri piccoli edifici sorgevano poi nell’area a sud della Cattedrale.<\/p>\n
Dopo l’intervento di Alessandro Gherardesca, che contribu\u00ec alla formazione della piazza per come si presenta oggi, alla fine del XIX secolo si decise un ripristino alle presunte condizioni originali: pian piano vennero abbattuti tutti gli edifici sorti durante il dominio mediceo-lorenese dando cos\u00ec respiro alla piazza.
\nLe ultime modifiche che vi sono state apportate si hanno solo all’inizio del XX secolo durante l’epoca fascista con il monumento alla Lupa di Roma nel pratino a nord del campanile, i diciassette cipressi piantati lungo l’estremit\u00e0 est della piazza in memoria di altrettanti militanti fascisti deceduti e l’apertura di due portelli ai fianchi di Porta Nuova. La colonna che sorregge la lupa proveniva dalla vicina cisterna demolita nel secolo precedente.<\/p>\n
Fra il 1912 e il 1952 la piazza fu interessata dalla presenza dei binari e di una fermata dedicata della rete tranviaria di Pisa.<\/p>\n
Nel 2007 fu affidato, in conclusione ad una gara internazionale svoltasi in due fasi, a David Chipperfield il pi\u00f9 importante progetto dei 19 contenuti all’interno del PIUSS, riguardante l’area adiacente dell’ospedale Santa Chiara . La realizzazione era prevista entro il 2015 ma a causa dei ritardi del trasferimento di tutte le funzioni dell’ospedale presente verso quello di Cisanello al 2018 non \u00e8 ancora iniziato ancora alcun lavoro.<\/p>\n
La disposizione dei monumenti, sebbene edificati in diverse epoche, non \u00e8 casuale: essi fanno parte di uno stesso progetto che includeva fin dall’inizio la chiesa, il battistero e il campanile secondo uno schema ben preciso. Quale esso fosse \u00e8 ancora oggetto di studi: alcuni ci ritrovano costellazioni (la Bilancia)[1], altri invece riferimenti alla latitudine e longitudine. Diversamente invece Campo Santo e Spedale di Santo Spirito che furono costruiti come “cornice” alla piazza per assolvere ad alcuni obblighi.<\/p>\n
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Il cuore del complesso \u00e8 la Primaziale. Fondata nel 1063 e dedicata a Santa Maria Assunta, ma inizialmente nota come Santa Maria Maggiore, \u00e8 una chiesa a cinque navate col transetto a tre navate: architettonicamente \u00e8 composta da tre basiliche (corpo centrale e i due transetti). Non \u00e8 consacrata come basilica (l’unica basilica di Pisa \u00e8 San Piero a Grado). Essa \u00e8 anche il Duomo di Pisa, essendone la chiesa principale e sede arcivescovile, quindi una Cattedrale. Nel caso particolare di Pisa, essendo stato conferito il titolo di Primate di Corsica e Sardegna all’arcivescovo Daiberto da Papa Urbano II nel 1092, il Duomo di Pisa \u00e8 una Primaziale. Tale onorificenza rimane oggi soltanto formale.<\/p>\n
Cominciata nel 1063 dall’architetto Buscheto, ha dato origine al distintivo stile Romanico pisano. La ricchissima decorazione comprende marmi multicolori, mosaici (importantissimo quello del catino absidale, eseguito da varie maestranze fra cui Cimabue) e numerosi oggetti di bronzo provenienti dal bottino di guerra, fra cui il Grifone utilizzato come acroterio est del tetto. Gli archi a profilo acuto fanno riferimento ad influenze musulmane e del meridione d’Italia, soprattutto la seconda Abbazia di Montecassino.<\/p>\n
Le porte sulla facciata in bronzo massiccio furono fuse da vari artisti riconducibili alla scuola di Fra Domenico Portigiani nel XVII secolo. Esse vengono a sostituire le originali porte distrutte dall’incendio che devast\u00f2 gran parte dell’interno della chiesa nel 1595. L’unica porta originale salvatasi \u00e8 la cosiddetta Porta di San Ranieri, situata di fronte al campanile: essa venne fusa intorno al 1180 da Bonanno Pisano.<\/p>\n
L’interno \u00e8 rivestito di marmi bianchi e neri, ha un soffitto a cassettoni dorati e alcuni affreschi. Fu ampiamente ridecorato dopo l’incendio del 1595, che distrusse la maggior parte delle opere medievali; furono aggiunti allora gli altari laterali e i grandi dipinti lungo le pareti delle navate laterali.<\/p>\n
L’impressionante mosaico absidale del 1302, del Cristo in Maest\u00e0, affiancato dalla Vergine e da San Giovanni Evangelista, generalmente attribuito a Cimabue (ma che fu autore solo del San Giovanni), sopravvisse comunque all’incendio. La cupola in legno strutturale, all’intersezione della navata e del transetto, dall’inusitato profilo ellittico, fu decorata da Riminaldi con l’Assunzione della Vergine. La leggenda vuole che Galileo abbia formulato la sua teoria sull’isocronismo del pendolo guardando l’oscillazione del lampadario per incenso che scendeva dal soffitto della navata. Il lampadario presente tutt’oggi, noto come Lampada di Galileo, non \u00e8 quello che vide all’epoca lo scienziato, ma risale a qualche anno dopo. L’originale lampada, molto pi\u00f9 piccola e semplice (e che quindi poteva oscillare col vento), \u00e8 oggi presente nel Campo Santo all’interno della cappella Aulla. Le impressionanti colonne granitiche in stile corinzio fra la navata e l’abside provengono dalla moschea di Palermo, bottino della battaglia nella Cala dai Pisani nel 1063.<\/p>\n
Il pergamo, capolavoro di Giovanni Pisano (1302-1310), sopravvissuto all’incendio, fu per\u00f2 smontato durante i lavori di restauro e non fu rimontato fino al 1926. Mostra nove scene del Nuovo Testamento, in formelle convesse, e si articola con grande libert\u00e0 nello spazio, costituendo un progresso formale notevolissimo rispetto ai pergami di Siena e del Battistero di Pisa, opera di Nicola Pisano, padre di Giovanni. Non essendoci documentazione di come fosse il pergamo prima dello smantellamento, esso \u00e8 stato ricostruito in una posizione diversa da quella originaria e, sicuramente, con le parti non nello stesso ordine e orientamento di come era stato pensato. \u00c8 assai probabile che la sua posizione originaria fosse vicino l’altare maggiore, addossato al coro, anch’esso sparito durante le ristrutturazioni. Quest’ultimo si trovava nella zona sotto alla cupola e il cui pavimento, in mosaico cosmatesco si \u00e8 conservato ai nostri giorni. Tale coro doveva assomigliare a quello della Basilica di San Clemente a Roma. Altri frammenti di pavimentazione cosmatesca si trovano sotto i marmi seicenteschi, nel particolare nella cappella della Madonna di Sotto gli Organi.<\/p>\n
Parte integrante della Cattedrale erano i sarcofagi di epoca romana riutilizzati come sepolture di nobili ed eroi il primo, e pi\u00f9 bello, dei quali era quello utilizzato per la sepoltura di Beatrice di Lotaringia madre di Matilde di Canossa, morta nel 1076. I sarcofagi furono tutti traslati tra il XVIII e il XIX secolo in Campo Santo con l’eccezione di quello di Buscheto, tuttora presente in facciata.<\/p>\n
L’edificio, come la torre campanaria, \u00e8 sprofondato percettibilmente nel suolo, e alcuni dissesti nella costruzione sono ben visibili, come le differenze di livello tra la navata di Buscheto e il prolungamento ad opera di Rainaldo (le campate verso ovest e la facciata).<\/p>\n
Battistero<\/p>\n
Il Battistero, dedicato a San Giovanni Battista, s’innalza di fronte alla facciata ovest del Duomo. L’edificio fu iniziato a met\u00e0 del XII secolo: “1153 Mense Augusti fundata fuit haec…” (Nel mese di agosto 1153 fu fondata…). Sostituisce un precedente battistero, pi\u00f9 piccolo, che si trovava a nord della Cattedrale. Fu costruito inizialmente in stile romanico da Diotisalvi e nella struttura originaria, voleva essere un misto tra l’Anastasis del Santo Sepolcro in Gerusalemme e la Moschea d’Omar, sempre in Gerusalemme e ritenuta all’epoca il Tempio di Salomone.<\/p>\n
Presenta una curiosa cupola troncoconica, come quella della chiesa degli Ospitalieri a Pisa, che copre solo il giro interno di pilastri (la tecnica costruttiva per una cupola emisferica o poligonale di grandi dimensioni, come a Firenze, era quasi ignota): originariamente la parte superiore era aperta lasciando un osculo, ma a differenza del Pantheon, da cui entrava la pioggia per andare a riempire la fonte battesimale, qui era solo simbolico, dato che il fonte \u00e8 privo di scarichi per l’acqua.<\/p>\n
In epoca posteriore la cupola fu mascherata da un’altra calotta emisferica e l’osculo fu chiuso. Rimase incompiuto fino al XIV secolo, quando la loggia, il piano superiore e la cupola furono terminati in stile gotico da Nicola Pisano e il figlio Giovanni, modificando quindi il progetto di Diotisalvi. La struttura \u00e8 fortemente simbolica, infatti al suo interno presenta: 12 colonne come il numero degli apostoli; una fonte battesimale a 8 lati, numero che indica il giorno non creato, posta su 3 scalini, a simbolo del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. \u00c8 il pi\u00f9 grande battistero in Italia: la sua circonferenza misura 107.25 m.<\/p>\n
L’interno, sorprendentemente semplice e privo di decorazioni, ha inoltre una eccezionale acustica (\u00e8 famoso in tutto il mondo l’eco che si forma e che ricorda il suono dell’organo). Spicca il pulpito, scolpito fra il 1255 e il 1260 da Nicola Pisano. Le scene sul pulpito e specialmente la figura dell’Ercole nudo e di Marina (nel bassorilievo con i 3 magi) mostrano bene come l’influsso classico rendesse Nicola un precursore del Rinascimento.<\/p>\n
Campanile
\nIl campanile
\nMagnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Torre di Pisa.<\/p>\n
La Torre di Pisa \u00e8 la pi\u00f9 famosa torre pendente del mondo, nonch\u00e9 un monumento universalmente noto. Iniziata nel 1173, cominci\u00f2 a inclinarsi sul lato prima che fosse completato il terzo ordine (1274), per via del suolo di limo sabbioso sul quale poggiano le fondazioni poco profonde, di solo tre metri. La costruzione continu\u00f2 comunque fino al completamento nel 1350, quando fu ultimata la cella campanaria e vi furono poste le sette campane, essendo la torre il campanile della cattedrale. Sei degli otto piani sono circondati da una loggetta con archi a tutto sesto, che riprendono il motivo della facciata della cattedrale. L’altezza \u00e8 di circa 56 metri (nella parte di contropendenza), la pendenza di circa cinque metri rispetto alla verticale nel punto pi\u00f9 alto. In seguito ai restauri della fine del Novecento, che ne hanno assestato la pendenza, \u00e8 stata riaperta al pubblico, seppure con un accesso limitato e controllato.<\/p>\n
Non si conoscono con esattezza i vari architetti che hanno lavorato al campanile. Per anni era stato attribuita a Bonanno Pisano, negli stessi anni autore delle porte bronzee del Duomo, ma studi recenti confutano questa ipotesi e la attribuiscono piuttosto a Diotisalvi, gi\u00e0 autore del Battistero. Pare altres\u00ec che la cella campanaria sia stata opera di Giovanni Pisano nelle vesti, stavolta, di capomastro dell’Opera.
\nCampo Santo
\nMagnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Camposanto monumentale di Pisa.
\nCampo Santo<\/p>\n
Il Campo Santo, noto anche come Camposanto monumentale o Camposanto vecchio, si trova al limite nord della Piazza. Si tratta essenzialmente di un cimitero cinto da mura. Si dice, secondo uno schema di leggenda di fondazione tipica di altri edifici simili in tutta Europa, che il Campo Santo sia nato intorno ad uno strato di terra portato dalla Terrasanta via nave dopo la Terza Crociata dall’arcivescovo Ubaldo Lanfranchi nel XII secolo.<\/p>\n
La sua struttura, iniziata nel 1278 da Giovanni di Simone, \u00e8 quella di un chiostro oblungo in stile gotico fiorito, che per\u00f2 non fu completato fino al 1464, a causa della crisi provocata della sconfitta pisana nella battaglia della Meloria avvenuta nel 1284. Il muro esterno \u00e8 composto di 43 archi ciechi con due porte.<\/p>\n
I muri erano una volta affrescati: il primo affresco fu eseguito nel 1360, l’ultimo circa tre secoli pi\u00f9 tardi. Le Storie dell’Antico testamento di Benozzo Gozzoli (XV secolo) si trovavano nella galleria nord, mentre quella sud era famosa per le Storie della Genesi di Piero di Puccio (fine del XV secolo). L’affresco pi\u00f9 interessante \u00e8 il realistico Trionfo della Morte, opera di Buonamico Buffalmacco.<\/p>\n
Il 27 luglio 1944 una scheggia di bomba alleata provoc\u00f2 un inizio di incendio il quale, non potendo essere spento rapidamente a causa delle cisterne sotto vigilanza militare, fece scaturire un vero e proprio incendio che bruci\u00f2 le travi in legno del tetto del Campo Santo il quale collass\u00f2 arrecando ingenti danni alle opere custodite. Il piombo della copertura del tetto, fuso dal calore, danneggi\u00f2 gli affreschi in modo gravissimo. Dal 1945 ad oggi sono ancora in corso lavori di restauro, che fra l’altro hanno portato al recupero delle preziose sinopie oggi esposte nel Museo delle Sinopie, situato nell’antico ospedale del XIII secolo a sud della piazza.
\nAltri edifici<\/p>\n
Il complesso monumentale della piazza comprende altri tre edifici di particolare importanza.<\/p>\n
L’ex-Spedale di Santo Spirito, edificato probabilmente sotto la direzione di Giovanni di Simone nel 1257 fu voluto da papa Alessandro. La struttura rettangolare fu creata per chiudere a sud la piazza. Pesantemente modificato negli anni, soprattutto durante il periodo di dominazione medicea, durante il quale vennero a perdersi le connotazioni gotiche, \u00e8 arrivato fino a noi come parte dell’attuale ospedale di Santa Chiara. Alcune aree dell’antico ospedale sono state date in gestione a terzi: una parte per anni \u00e8 stata utilizzata da un istituto di credito locale, mentre un’altra, quella centrale, fu restaurata e parzialmente ripristinata nella sua forma originale per accogliere il Museo delle sinopie (1979). Internamente sono ancora visibili le pareti dipinte a righe orizzontali bianche e nere, richiamando i marmi degli edifici sacri in romanico pisano, e le nicchie al pian terreno. La struttura superiore, che all’epoca dell’ospedale era in legno e serviva ai medici per assistere a distanza i malati di peste, chiaramente non esiste pi\u00f9. Del soffitto pre-restauri \u00e8 rimasto solo un piccolo pezzo, il resto fu rifatto in stile moderno.<\/p>\n
L’edificio che chiude la piazza ad est ha una storia molto complessa. Nato come residenza dei canonici del Duomo nel XII secolo conserva ben poco di questo periodo, essenzialmente una struttura a torre che oggi fa parte dell’angolo sud-est dell’edificio stesso e che reca nella sua pianta bassa delle volte affrescate con Ges\u00f9 Cristo e i simboli degli evangelisti. Varie furono le modifiche e le espansioni fatte negli anni, tra le quali l’aggiunta della chiesetta di San Ranierino (poi demolita nel XIX secolo) e, nel XVII secolo, la trasformazione dell’edificio in seminario diocesano. Nel 1784, col trasferimento del seminario, il palazzo pass\u00f2 a mani private diventando un’accademia di belle arti. Nel 1887 infine l’edificio torn\u00f2 ad una gestione religiosa divenendo un convento di suore di clausura. Infine, nel 1989, il palazzo fu acquistato dall’Opera del Duomo per trasformarlo definitivamente in museo, in modo da poter raccogliere le opere d’arte che fino ad allora erano custodite nei magazzini della fabbriceria.<\/p>\n
L’ultimo edificio di interesse si trova nel lato nord-est lungo le mura, a continuazione del Campo Santo, e si tratta del Palazzo dell’Opera del Duomo. Tale edificio, anch’esso molto modificato nei secoli, conserva parti antiche unite a moderne. Con lo spostamento degli uffici amministrativi e del Capitolo della Primaziale, dal 2014 parte del primo piano \u00e8 diventata visitabile e viene utilizzata per mostre temporanee. Nell’ingresso principale \u00e8 possibile vedere una pianta del complesso datata 1917 assieme ad alcune foto d’epoca. Altre parti visitabili sono nella libreria e nella biglietteria dove risultano ancora visibili parti di affreschi o bozzetti sulle pareti e qualche bassorilievo, oltre alla struttura muraria originaria.<\/p>\n","modified":"2019-11-12T14:42:31","color":"","icon":"","noDetails":false,"noInteraction":false,"image":"http:\/\/selfguided-toscana.it\/wp-content\/uploads\/2017\/09\/Bici-Pisa-e1510312161527-300x276.jpg","audio":null,"taxonomy":{"webmapp_category":[242]},"accessibility":{"mobility":{"check":false,"description":""},"hearing":{"check":false,"description":""},"vision":{"check":false,"description":""},"cognitive":{"check":false,"description":""},"food":{"check":false,"description":""}},"locale":"it","source":"http:\/\/selfguided-toscana.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3835","wp_edit":"http:\/\/selfguided-toscana.it\/wp-admin\/post.php?post=3835&action=edit","translations":{"en":{"id":3837,"name":"Miracles' square","web":"http:\/\/selfguided-toscana.it\/\/miracles-square\/?lang=en","source":"http:\/\/selfguided-toscana.it\/wp-json\/wp\/v2\/poi\/3837","description":"
Cathedral<\/p>\n
The heart of the Piazza del Duomo is the Duomo, the medieval cathedral of the Archdiocese of Pisa, dedicated to Santa Maria Assunta (St. Mary of the Assumption). The cathedral has two aisles on either side of the nave. The transept consists of three aisles. The church is known also as the Primatial, the archbishop of Pisa being a Primate since 1092.<\/p>\n
Its construction began in 1064 by the architect Buscheto. It set the model for the distinctive Pisan Romanesque style of architecture. The mosaics of the interior, as well as the pointed arches, show a strong Byzantine influence.<\/p>\n
The fa\u00e7ade, of grey marble and white stone set with discs of coloured marble, was built by a master named Rainaldo, as indicated by an inscription above the middle door: Rainaldus prudens operator.<\/p>\n
The massive bronze main doors were made in the workshops of Giambologna, replacing the original doors destroyed in a fire in 1595. The original central door was of bronze, made around 1180 by Bonanno Pisano, while the other two were probably of wood. However, worshippers have never used the fa\u00e7ade doors to enter, instead entering by way of the Porta di San Ranieri (St. Ranieri’s Door), in front of the Leaning Tower, built around 1180 by Bonanno Pisano.
\nPisa Cathedral with the Leaning Tower of Pisa<\/p>\n
Above the doors are four rows of open galleries with, on top, statues of Madonna with Child and, on the corners, the Four evangelists.<\/p>\n
Also in the fa\u00e7ade is found the tomb of Buscheto (on the left side) and an inscription about the foundation of the Cathedral and the victorious battle against the Saracens.<\/p>\n
At the east end of the exterior, high on a column rising from the gable, is a modern replica of the Pisa Griffin, the largest Islamic metal sculpture known, the original of which was placed there probably in the 11th or 12th century, and is now in the Cathedral Museum.<\/p>\n
The interior is faced with black and white marble and has a gilded ceiling and a frescoed dome. It was largely redecorated after a fire in 1595, which destroyed most of the Renaissance art works.<\/p>\n
The impressive mosaic of Christ in Majesty, in the apse, flanked by the Blessed Virgin and St. John the Evangelist, survived the fire. It evokes the mosaics in the church of Monreale, Sicily. Although it is said that the mosaic was done by Cimabue, only the head of St. John was done by the artist in 1302, his last work, since he died in Pisa the same year. The cupola, at the intersection of the nave and transept, was decorated by Riminaldi showing the assumption of the Blessed Virgin.
\nPisa Cathedral interior and Galileo’s Lamp<\/p>\n
Galileo is believed to have formulated his theory about the movement of a pendulum by watching the swinging of the incense lamp (not the present one) hanging from the ceiling of the nave. That lamp, smaller and simpler than the present one, is now kept in the Camposanto, in the Aulla chapel.<\/p>\n
The granite Corinthian columns between the nave and the aisle came originally from the mosque of Palermo, captured by the Pisans in 1063.<\/p>\n
The coffer ceiling of the nave was replaced after the fire of 1595. The present gold-decorated ceiling carries the coat of arms of the Medici.<\/p>\n
The elaborately carved pulpit (1302\u20131310), which also survived the fire, was made by Giovanni Pisano, a masterwork of medieval sculpture. Having been packed away during the redecoration, it was not rediscovered and restored until 1926. The pulpit is supported by plain columns (two of which are mounted on lion’s sculptures) on one side and by caryatids and a telamon on the other: the latter represent St. Michael, the Evangelists, the four cardinal virtues flanking the Church, and a bold, naturalistic depiction of a naked Hercules. A central plinth with the liberal arts supports the four theological virtues.
\nPulpit<\/p>\n
The present-day pulpit is a reconstruction of the original. It does not lie in its original position, which was nearer the main altar, and the columns and panels are not original. The original stairs (perhaps of marble) were lost.<\/p>\n
The upper part has nine narrative panels showing scenes from the New Testament, carved in white marble with a chiaroscuro effect and separated by figures of prophets: the Annunciation, the Massacre of the Innocents, the Nativity, Adoration of the Magi, the Flight into Egypt, the Crucifixion, and two panels of the Last Judgement.<\/p>\n
The church also contains the bones of St. Ranieri, Pisa’s patron saint, and the tomb of Holy Roman Emperor Henry VII, carved by Tino da Camaino in 1315. That tomb, originally in the apse just behind the main altar, was disassembled and moved many times over the centuries for political reasons. While the sarcophagus is still in the Cathedral, some of the statues were put in the Camposanto or in the top of the church’s fa\u00e7ade. The original statues are now in the Museum of the Opera del Duomo.<\/p>\n
Pope Gregory VIII was also buried in the cathedral. The fire of 1595 destroyed his tomb.<\/p>\n
The Cathedral has a prominent role in determining the beginning of the Pisan New Year. Between the tenth century and 1749, when the Tuscan calendar was reformed, Pisa used its own calendar, in which the first day of the year was March 25, the feast day of the Annunciation of Mary. Years were counted such that the Pisan New Year begins 9 months before the ordinary one. The exact moment is determined by a ray of sun that, through a window on the left side, falls on an egg-shaped marble, just above the pulpit by Giovanni Pisano; this occurs at noon.<\/p>\n
Some relics brought back during the Crusades can also be found in the Cathedral: alleged remains of three Saints (Abibo, Gamaliel, and Nicodemus), and a vase that is said to be one of the jars of Cana.<\/p>\n
The building, as have several in Pisa, has tilted slightly since its construction, though not nearly to the extent of the nearby Tower.<\/p>\n
Baptistery<\/p>\n
The Baptistery, dedicated to St. John the Baptist, stands opposite the west end of the Duomo. The round Romanesque building was begun in the mid 12th century: 1153 Mense August fundata fuit haec (“In the month of August 1153 was set up here…”). It was built in Romanesque style by an architect known as Diotisalvi (“God Save You”), who worked also in the church of the Holy Sepulchre in the city. His name is mentioned on a pillar inside, as Diotosalvi magister. the construction was not, however, finished until the 14th century, when the loggia, the top storey and the dome were added in Gothic style by Nicola Pisano and Giovanni Pisano.<\/p>\n
It is the largest baptistery in Italy, with a circumference measuring 107.25 m. Taking into account the statue of St. John the Baptist (attributed to Turino di Sano) atop the dome, it is even a few centimetres taller than the Leaning Tower.<\/p>\n
The portal, facing the fa\u00e7ade of the cathedral, is flanked by two classical columns, while the inner jambs are executed in the Byzantine style. The lintel is divided into two tiers, the lower one depicting several episodes in the life of St. John the Baptist, and the upper one showing Christ between the Madonna and St. John the Baptist, flanked by angels and the evangelists.<\/p>\n
The immensity of the interior is overwhelming, but it is surprisingly plain and lacking in decoration. It has notable acoustics also.<\/p>\n
The octagonal baptismal font at the centre dates from 1246 and was made by Guido Bigarelli da Como. The bronze sculpture of St. John the Baptist at the centre of the font is a remarkable work by Italo Griselli.<\/p>\n
The pulpit was sculpted between 1255-1260 by Nicola Pisano, father of Giovanni Pisano, the artist who produced the pulpit in the Duomo. The scenes on the pulpit, and especially the classical form of the naked Hercules, show at best Nicola Pisano’s abilities as the most important precursor of Italian renaissance sculpture by reinstating antique representations. Therefore, surveys of the Italian Renaissance usually begin with the year 1260, the year that Nicola Pisano dated this pulpit<\/p>\n
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Campanile-
\nLeaning Tower of Pisa<\/p>\n
The campanile (bell tower), commonly known as the Leaning Tower of Pisa, is located behind the cathedral. The last of the three major buildings on the piazza to be built, construction of the bell tower began in 1173 and took place in three stages over the course of 177 years, with the bell-chamber only added in 1372. Five years after construction began, when the building had reached the third floor level, the weak subsoil and poor foundation led to the building sinking on its south side. The building was left for a century, which allowed the subsoil to stabilise itself and prevented the building from collapsing. In 1272, to adjust the lean of the building, when construction resumed, the upper floors were built with one side taller than the other. The seventh and final floor was added in 1319. By the time the building was completed, the lean was approximately 1 degree, or 80 cm (2.5 feet) from vertical. At its greatest, measured prior to 1990, the lean measured approximately 5.5 degrees. As at 2010, the lean was reduced to approximately 4 degrees.<\/p>\n
The tower stands approximately 60 m high, and was built to accommodate a total of seven main bells, cast to the musical scale:<\/p>\n
L’Assunta, cast in 1654 by Giovanni Pietro Orlandi, weight 3,620 kg (7,981 lb)
\nIl Crocifisso, cast in 1572 by Vincenzo Possenti, weight 2,462 kg (5,428 lb)
\nSan Ranieri, cast in 1719\u201321 by Giovanni Andrea Moreni, weight 1,448 kg (3,192 lb)
\nLa Terza, the first small bell, cast in 1473, weight 300 kg (661 lb)
\nLa Pasquereccia or La Giustizia, cast in 1262 by Lotteringo, weight 1,014 kg (2,235 lb)
\nIl Vespruccio, the second small bell, cast in the 14th century and again in 1501 by Nicola di Jacopo, weight 1,000 kg (2,205 lb)
\nDal Pozzo, cast in 1606 and again in 2004, weight 652 kg (1,437 lb)<\/p>\n
There are 296 steps leading to the top of the tower.<\/p>\n
Camposanto Monumentale<\/p>\n
The Camposanto Monumentale (Monumental Cemetery), also known as Campo Santo or Camposanto Vecchio (Old Cemetery), is located at the northern edge of the square. This walled cemetery is said to have been built around a shipload of sacred soil from Calvary, brought back to Pisa from the Fourth Crusade by Ubaldo de’ Lanfranchi, the archbishop of Pisa in the 12th century. This is where the name Campo Santo (Holy Field) originates.<\/p>\n
The building itself dates from a century later and was erected over the earlier burial ground. The building of this huge, oblong Gothic cloister began in 1278 by the architect Giovanni di Simone. He died in 1284 when Pisa suffered a defeat in a naval battle of Meloria against the Genoans. The cemetery was only completed in 1464. The outer wall is composed of 43 blind arches. There are two doorways. The one on the right is crowned by a gracious Gothic tabernacle and contains the Virgin Mary with Child surrounded by four saints. It is the work from the second half of the 14th century by a follower of Giovanni Pisano. Most of the tombs are under the arcades, although a few are on the central lawn. The inner court is surrounded by elaborate round arches with slender mullions and plurilobed tracery.<\/p>\n
The Camposanto Monumentale once contained a large collection of Roman sculptures and sarcophagi, but now there are only 84 remaining. The walls were once covered in frescoes, the first were applied in 1360, the last about three centuries later. The Stories of the Old Testament by Benozzo Gozzoli (c. 15th century) were situated in the north gallery, while the south arcade was famous for the Stories of the Genesis by Piero di Puccio (c. late 15th century). The most remarkable fresco is The Triumph of Death, a realistic work by Buonamico Buffalmacco. On 27 July 1944, incendiary bombs dropped by Allied aircraft set the roof of the building on fire and covered them in molten lead, all but destroying them. Since 1945, restoration works have been going on and now the Campo Santo has been brought back to its original state.<\/p>\n
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Ospedale Nuovo di Santo Spirito<\/p>\n
The Ospedale Nuovo di Santo Spirito (New Hospital of Holy Spirit) is located on the southeast corner of the square. Built in 1257 by Giovanni di Simone over a preexisting smaller hospital, the function of this hospital was to help pilgrims, poor, sick people, and abandoned children by providing a shelter. The name of the hospital was later changed to Ospedale della Misericordia (Hospital of Mercy) or di Santa Chiara (Sant Claire), which was the name of the small church included in the complex.<\/p>\n
The hospital exterior was constructed with brick walls with two-light windows in gothic style; the hospital interior was painted in two colours, black and white, to imitate the marble colours of the other buildings. In 1562, during the time when the Medici dominated the city, the hospital was restructured according to Florentine renaissance canons; all the doors and windows were modified with new rectangular ones encased in grey sandstone.<\/p>\n
Today, the building is no longer entirely a hospital. Since 1976, the middle part of the building contains the Sinopias Museum, where original drawings of the Campo Santo frescoes are kept.<\/p>\n
Palazzo dell’Opera<\/p>\n
The Opera Palace is a complex of houses in the north east[clarification needed] corner of the square. They have been built in different periods, with the main building dating back to at least the 14th century and the latest to the 19th century.<\/p>\n
Originally these houses belonged to the workmen of the cathedral complex: the tailor, the gardener, the bell ringers, etc., until the 19th century when the administration offices of the Opera della Primaziale were moved in. In the same years the chapter house was also moved inside the complex. In the course of time the complex was rearranged several times but the fa\u00e7ade of the main building still conserves its original aspect.<\/p>\n
In the first years of the 21st century the administration offices and the chapter moved again to a nearby palace close to the archbishopric. Only a few rooms on the ground floor are still used as offices for the surveillance and technical staff. After the move, the upper rooms were transformed in a platform for temporary exhibitions (2014). This is the first time people can actually visit those rooms.<\/p>\n
The most interesting rooms open to the public are the President room, the Deputation room, the chapel and the Chapter room. Among the closed ones are the “Loggetta” room (with frescoes by Agostino Ghirlanda), the “Scrittoio” room (with a fresco by Il Sodoma), the “Viola” room and the technical room<\/p>\n
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